giovedì, 19 Dicembre 2024
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Beni culturali, a piazza del Parlamento riaffiorano testimonianze di epoca medievale

BENI CULTURALI IN SICILIA: UN PO' DI NEWS

I lavori di ammodernamento dell’impianto fognario di Palazzo dei Normanni, che stanno comportando anche la risistemazione di piazza del Parlamento, a Palermo, hanno restituito interessanti testimonianze di età medievale. Durante il cantiere, avviato dall’Assemblea Regionale Siciliana, RUP Pasquale Riggio, infatti, è stata effettuata un’esplorazione archeologica preventiva nella lunga trincea interessata dal primo lotto dei lavori (nel tratto che va da Piazza della Vittoria alla scalinata che dà accesso a Piazza del Parlamento), dal quale sono emerse importanti testimonianze storico-archeologiche.

In particolare, nel corso degli scavi – effettuati sotto la direzione tecnico-scientifica della Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo, guidata dalla dottoressa Selima Giuliano, e in particolare della Sezione Archeologica, diretta dall’architetto Maria Rosaria Marrone – sono emerse strutture murarie di età medievale, anche di spessore significativo, realizzate con varie tecniche di costruzione (blocchetti regolari in calcare biancastro disposti in filari alternati), pietrame grossolanamente sbozzato legato con malta di terra, strutture in mattoni crudi).

Nonostante non sia stato possibile realizzare allargamenti che avrebbero consentito di leggere in estensione le strutture per una loro migliore interpretazione, tuttavia gli archeologi della Soprintendenza Monica Chiovaro e Antonio Di Maggio sottolineano che l’intervento ha confermato che l’area, in età medievale, non era libera così come oggi appare ai nostri occhi, bensì densamente occupata da edifici, alcuni anche significativi, che sono stati verosimilmente demoliti all’inizio dell’età moderna per consentire la realizzazione della piazza d’armi testimoniata dalle fonti.

Tra i reperti rinvenuti, numerose espressioni di ceramica islamica e normanna, quali catini carenati, coppe emisferiche a breve tesa, anfore con solcature sulla superficie e pennellate in bruno, ceramica a spirali. Meno numerosi i prodotti di età sveva (ceramica solcata di importazione tirrenica e le produzioni nord-africane decorate con i colori cobalto e manganese). Inoltre, in un tratto di trincea, caratterizzato da uno spesso strato di bruciato, sono stati rinvenuti molti frammenti di vetro, spesso con tracce di una prolungata esposizione alle alte temperature.

BENI CULTURALI IN SICILIA: UN PO’ DI NEWS

RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA DEL FIUME AKRAGAS PER RILEGGERE LA STORIA DI AGRIGENTO

La Foce del fiume Akragas, luogo in cui anticamente sorgeva un importante porto e sede di un Emporium dove si svolgevano gli scambi commerciali, sarà riqualificata e restituita alla fruizione pubblica grazie ad un intervento di 1.390.000 di euro finanziato, con fondi POC, dall’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, su progetto del Libero Consorzio di Agrigento.

Il progetto, che comporta il complessivo ripensamento dell’intera area dove oggi si trovano edifici abbandonati in condizioni di assoluto degrado – tra cui “la focetta” un edificio che risale agli anni ’50 dello scorso secolo -, prevede il recupero di spazi da destinare a finalità didattico-culturali e interventi complessivi di risistemazione dell’area, con la creazione di percorsi di interesse ambientale, naturalistico e paesaggistico.

La riqualificazione dell’area, dove sono presenti testimonianze archeologiche del periodo greco, romano, bizantino e islamico, rappresenta quell’elemento in grado di recuperare i tratti identificativi della storia di Agrigento e di riannodare le fila di un progetto che ha come obiettivo il recupero della centralità della foce. Un luogo embelmatico nella storia dell’antica Agrigento che ha appena festeggiato i 2600 anni dalla fondazione. Gli spazi esistenti saranno recuperati con un approccio rispettoso del paesaggio; in particolare, l’edificio noto come “la focetta” sarà destinato a centro di accoglienza turistica e di educazione ambientale, con possibilità di ospitare iniziative culturali; proprio lì una sala immersiva racconterà la storia di Akragas.

Grazie alla collaborazione con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana saranno esposti, inoltre, in alcune sale dell’edificio reperti archeologici subacquei. Verrà realizzata, infine, una sezione naturalistica che farà riferimento all’apprezzamento della flora e della fauna locale con possibilità di fare esperienza di birdwatching.

Tutto l’intervento è progettato in assenza di barriere architettoniche e nel rispetto delle caratteristiche dei luoghi, con la realizzazione di strade, camminamenti, illuminazione e apposita segnaletica.

LA SOPRINTENDENZA DEL MARE PROGETTA ITINERARI ARCHEOLOGICI SUBACQUEI

Attraverso la realizzazione del progetto SUNDAI la SopMare intende realizzare nuovi itinerari archeologici sottomarini che rispondano all’ambizione globale di inquinamento zero; ciò per garantire un ambiente privo di sostanze tossiche e realizzare un’economia circolare finalizzata alla conservazione del mare e al turismo culturale sostenibile.

Nell’ambito del progetto, seguendo il tema dell’inquinamento Zero, saranno migliorate anche l’archeo-snorkeling e l’archeo-apnea in acque basse (fino a 10 m di profondità) come buone pratiche per un migliore approccio al mare e al suo mondo. Il progetto mira a portare, inoltre, benefici riguardo all’implementazione di pratiche di sostenibilità nelle strutture subacquee presentando nuovi strumenti applicabili ovunque.

Coordinata dalla Prof.ssa Giovanna Bucci, responsabile del LAS e dalla Federazione CMAS Diving Center Italia, con la supervisione scientifica della Soprintendenza del Mare e la collaborazione tecnica di Saracen Diving Center e Associazione Bluoltremare (PA), l’iniziativa prevede una serie di appuntamenti dal vivo e online con conferenze, workshop e corsi subacquei con attività della Soprintendenza del Mare con il Sea Diver di San Vito Lo Capo ed il Saracen Diving Center di Isola delle Femmine.

I temi principali del progetto saranno discussi in un workshop, che si svolgerà in parte on-line e in parte in presenza, sul tema delle aree marine protette, il loro potenziale interesse archeologico, la conservazione, la biodiversità, gli itinerari subacquei, il turismo immersivo. Relatori saranno docenti del Laboratorio di Archeologia Subacquea dell’Università di Padova, della Soprintendenza del Mare Palermo, del Centro Diving Saracen di Isola delle Femmine.

Un importante contributo all’iniziativa è stato fornito dall’Area Marina Protetta di Isola delle Femmine e Capo Gallo e dalla Capitaneria di Porto e Guardia Costiera di Palermo che, nella veste di Ente gestore dell’AMP, ha concesso il nulla osta alla realizzazione degli itinerari archeologici subacquei fruibili con accompagnatori, nella Zona B e degli itinerari per attività esclusivamente scientifiche, nella Zona A.

SIRACUSA: RIAPRE IL MUSEO BELLOMO DOPO I LAVORI DI ADEGUAMENTO

Riapre al pubblico, dopo la chiusura dovuta a interventi di riqualificazione e adeguamento dei locali, la Galleria regionale di Palazzo a Bellomo a Siracusa. Il Museo sarà aperto dal martedì alla domenica con i seguenti orari: dal martedì al sabato 9/19.30 , domenica e festivi 9/13. La prenotazione per l’ingresso al Museo potrà essere effettuata online al sito youline.eu/laculturariparte.htmlsistema di gestione ispirato all’esigenza di contingentare gli accessi nel rispetto della normativa anti-Covid.

I lavori, relativi alla valorizzazione e al miglioramento delle condizioni e degli standard di fruizione, sono stati finanziati con risorse del PO FESR 2014-2020 e hanno riguardato, in particolare l’installazione di un impianto di climatizzazione di nuova generazione nella sala che ospita l’Annunciazione di Antonello da Messina ma anche la collocazione di tende oscuranti nelle sale espositive e la revisione dell’impianto di illuminazione per una migliore visita delle sale del Museo e per la protezione delle opere dall’aggressione della luce solare.

I visitatori troveranno anche servizi igienici rinnovati e un complessivo miglioramento delle condizioni strutturali dell’edificio.

Interventi di restauro sono stati anche effettuati ad alcune delle opere in esposizione e, soprattutto, a numerose opere che erano conservate nei depositi e che saranno visibili nelle sale del Museo; di particolare interesse un grandioso seggiolone a braccioli in legno intagliato in stile barocco settecentesco e dorato (XVIII sec.), una grande sedia presbiteriale a braccioli in legno, intagliata riccamente e dorata, con alto dorsale decorato esternamente all’intorno di foglie accartocciate, e con piedi curveggianti (sec. XVIII), una coppia di candelieri in legno scolpito e dorato dalla base triangolare la cui decorazione è costituita da fogliami. Si tratta, in questo caso di un’espressione assai ammirevole di arte lignaria siciliana del sec. XVIII.

VALDERICE: PARTE LA RIQUALIFICAZIONE DEL BORGO DI SAN MARCO

L’antico nucleo rurale di San Marco, nel Comune di Valderice, sarà riqualificato grazie ad un intervento di poco meno 900 mila euro finanziato con risorse del POC 2014-2020 nell’ottica della ripopolazione e della promozione di attività economiche e socio-culturali di intrattenimento.

L’intervento riguarda un tratto di circa 300 metri dell’asse viario principale ricomprendendo la via S. Catalano e i relativi vicoli che si innestano “a pettine” sulla via centrale, sia a valle che a monte, tra cui la piazza S. Bonfiglio e la Piazza Bevaio, con lo storico abbeveratoio.

La borgata di San Marco, che nel 1861 contava 413 residenti e rappresentava il nucleo storico di Valderice con un’origine prevalentemente rurale, oggi ha perso la sua identità e i valori legati alla tradizione anche a causa dello svuotamento avvenuto intorno agli anni ’80 del secolo scorso.

Gli interventi finanziati riguardano in particolare il rifacimento della pavimentazione stradale, del sistema fognario, e dell’illuminazione pubblica che sarà coerente con il paesaggio rurale, in maniera da stimolare il recupero del sito e degli immobili di maggiore pregio storico architettonico presenti. Inoltre, si provvederà all’arredo urbano e, al fine di rendere fruibili i cortiletti e destinarli a sede di iniziative di fruizione pubblica è prevista, nei vicoli, la realizzazione di un sistema di coperture leggere in tela che agevoleranno la fruizione pubblica degli spazi.

NISCEMI: SI RECUPERA L’AREA DEL SANTUARIO DI MARIA SS DEL BOSCO

L’area dove si trova il Santuario di Maria SS. del Bosco, a Niscemi (CL), sarà interamente riqualificata sia sotto il profilo urbanistico che architettonico grazie ad un finanziamento dell’assessorato regionale dei Beni culturali.
L’intervento, dell’importo di 3.800 mila euro con fondi POC da realizzare nel biennio 2021-2022, prevede la riorganizzazione e la riqualificazione di un intero contesto del centro storico cittadino che coincide con la via Madonna, il lungo asse viario che va dall’ingresso cittadino della via Noto fino alla chiesa di Maria SS. del Bosco coinvolgendo l’area che porta al convento di San Francesco d’Assisi, al Museo Civico della Civiltà contadina e all’abbeveratoio di Maria SS del Bosco, nei pressi dell’ingresso al Santuario.

Le opere da realizzare riguardano il rifacimento della pavimentazione con interventi relativi anche alla risistemazione delle pendenze, la pavimentazione che sarà realizzata in basolato in Nerello intervallata da basole bianche in Perlato che raffigureranno 12 rose bianche dall’alto valore simbolico.

Il progetto, presentato dal Comune, prevede anche il completo rifacimento dell’impianto fognario, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la realizzazione dell’impianto di illuminazione con utilizzazione delle tecniche del risparmio energetico.
Grande risalto verrà dato all’arredo urbano e alla realizzazione degli interventi destinati a verde con piantumazione di piante aromatiche e arboree presenti nel territorio.

PARCO ARCHEOLOGICO DI TINDARI: SI INTERVIENE SUL SITO DI APOLLONIA

Continua, senza sosta, l’opera di sistemazione che consentirà di rendere fruibili ai visitatori le aree dei siti che compongono il parco archeologico di Tindari.

Sotto la supervisione del Direttore del Parco Domenico Targia e del Capo di Gabinetto Vicario Nino Testa, in rappresentanza dell’Assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana, sono stati consegnati e avviati i lavori di somma urgenza per il diserbo e la bonifica delle aree del sito archeologico di Apollonia nel Comune di San Fratello.

Il sito archeologico di Apollonia è di particolare pregio in quanto al suo interno si trova anche il monastero dei tre Santi Alfio, Filadelfio e Cirino – molto cari alla comunità di San Fratello – che sarà oggetto anch’esso di rivalutazione come l’intera area.

PIAZZA ARMERINA: CONTO ALLA ROVESCIA PER L’APERTURA DEL MUSEO DI PALAZZO TRIGONA

Conto alla rovescia per l’apertura del museo di Palazzo Trigona a Piazza Armerina: il Comitato per i biglietti di ingresso ai beni culturali, istituito presso l’assessorato regionale dei Beni Culturali, ha, infatti, determinato, nella sua ultima seduta, l’istituzione del biglietto d’ingresso a “Palazzo Trigona – Museo del Territorio di Piazza Armerina”.

La determinazione del prezzo del biglietto di visita costituisce un significativo e determinante passo in avanti verso l’inaugurazione del settecentesco edificio che, a breve, diventerà nodo centrale e cuore pulsante dell’intera area su cui insiste il ricco patrimonio culturale del Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale, in provincia di Enna.

Il biglietto d’ingresso a Palazzo Trigona costerà 6 euro, ma sono previsti anche biglietti cumulativi che comprendono la visita degli altri siti del Parco archeologico, in particolare: il biglietto per visitare ” Palazzo Trigona” e la “Villa Romana del Casale” costerà 13 euro, mentre il biglietto unico cumulativo per i quattro siti del Parco: i due che si trovano nel territorio di Piazza Armerina ovvero la “Villa Romana del Casale” e il “Palazzo Trigona”, e quelli che gravitano nel territorio di Aidone, il “Museo Regionale Archeologico di Aidone” e l’ “Area Archeologica di Morgantina”, costerà 16 euro.

Palazzo Trigona conterrà una ricca selezione di reperti provenienti dagli insediamenti presenti nel Parco, dall’età preistorica fino al periodo medievale. Il museo si avvarrà, inoltre, di strutture informatiche multimediali con funzioni interattive ad alto valore didattico e scientifico che aiuteranno a raggiungere meglio gli obiettivi di divulgazione didattica.

Tra le nuove dotazioni del museo è prevista la realizzazione di un applicativo mobile con geolocalizzazione dei siti, che consentirà al visitatore di pianificare l’itinerario di visita secondo i propri interessi. La nuova App, che potrà essere scaricata gratuitamente, disporrà di contenuti informativi che andranno a completare la visita alla città di Piazza Armerina, al Palazzo Trigona e alla Villa romana del Casale, con possibilità di interagire con i luoghi anche tramite sistemi di realtà aumentata. 

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