Due locali sono stati posti sotto sequestro cautelare per cinque giorni dagli agenti del Nucleo controllo attività economiche e produttive. Le chiusure sono scattate in via Montepellegrino e in via Epicarmo nel fine settimana nell’ambito dei controlli sulla movida con multe complessive ai gestori per 2.400 euro.
I due locali erano aperti al pubblico effettuando la vendita di bevande alcoliche e superalcoliche oltre le ore 18 e con la presenza di avventori dediti alla consumazione sul posto.
I gestori sono stati sanzionati sia per l’inottemperanza alla sospensione dell’attività di vendita di bevande alcoliche oltre le ore 18 che per l’inottemperanza al divieto di somministrazione di cibi e bevande per il contrasto dell’epidemia da COVID 19 e per non aver rispettato le misure di contenimento. Inoltre è stato accertato che l’ingresso nell’ esercizio commerciale di via Montepellegrino non era contingentato.
Nel locale di via Epicarmo due avventori sono stati sanzionati per inottemperanza all’obbligo della mascherina con una multa di 400 euro a testa.
Sequestrata area di circa 7000 mq per lottizzazione abusiva a scopo edificatorio
La Polizia Municipale ha avviato un’operazione finalizzata al contrasto dell’abusivismo edilizio urbano, ponendo sotto sequestro un’area di circa 7000 mq, in Fondo Motisi, frazionata in 10 lotti nei quali sono stati realizzati costruzioni abusive.
Gli agenti del nucleo di Polizia Edilizia hanno operato a seguito di esposti pervenuti al Comando Polizia Municipale, con i quali si lamentava la costruzione abusiva di 6 villette e piattaforme in cemento armato.
Effettuati gli accertamenti preventivi sull’area in questione, gli agenti operanti hanno appurato che l’originaria area di circa 7000 mq. era stata frazionata in 10 particelle che davano origine a 9 lotti di terreno, più una strada di servizio per l’accesso ai singoli lotti ottenuti.
A seguire, gli agenti della P.M. hanno effettuato un sopralluogo e hanno accertato che erano in corso lavori per la realizzazione di una lottizzazione abusiva senza il prescritto piano di lottizzazione e in violazione di altre disposizioni in materia urbanistica.
I vari lotti risultavano delimitati da muretti e/o reti di recinzione; in alcuni di essi erano stati realizzati manufatti in muratura di varie quadrature ad elevazioni fuori terra, alcuni con copertura a doppia falda con travi, tavolati in legno e tegole, e altri ben definiti; in altri ancora erano state realizzate baracche in lamiera su base in calcestruzzo o manufatti in legno anch’essi su base in calcestruzzo e, in uno dei lotti, era presente una nicchia in muratura predisposta per l’allocazione di un contatore. In particolare, nell’ottavo lotto era stato realizzato un manufatto di circa 181 mq dove risultavano collocati gli infissi esterni e i falsi telai all’interno e, in ultimo, nel nono lotto era stata realizzata una struttura in calcestruzzo di mq 220 ad una elevazione fuori terra, con copertura piana, dalla quale fuoriuscivano 12 ferri di armatura e dove risultavano collocati gli infissi e 2 porte di ingresso.
La realizzazione delle opere abusive ha comportato la trasformazione urbanistica dell’area, creando, di fatto, una lottizzazione abusiva a scopo edificatorio in un’area che ricade, secondo il vigente PRG, in zona territoriale omogenea E1 (verde agricolo) e che risulta, inoltre, interessata in parte da inondazioni e alluvionamenti.
Vi è da rilevare che, negli anni passati, lo stesso Nucleo di Polizia Edilizia aveva già posto sotto sequestro altre due lottizzazioni abusive sempre all’interno della stessa area.
“Grande apprezzamento per l’attività di controllo del territorio e di contrasto agli abusi edilizi posta in essere dalla Polizia Municipale” viene espresso dal vicesindaco Fabio Giambrone, dopo l’ultima operazione del Nucleo di Polizia Edilizia che, nei giorni scorsi, aveva sequestrato una vasta area a Falsomiele.
Nell’evidenziare l’importanza dell’operazione, il vicesindaco, che ha anche la delega alla Polizia municipale, sottolinea inoltre che “un abuso edilizio non soltanto costituisce una violazione di legge, ma anche uno sfregio del territorio che può mettere a rischio la pubblica incolumità”.