Giorgio, un nostro lettore, ha voluto presentarci Filli, una bellissima gatta di 4 anni circa, dal pelo corto e grigio, che abita a Santa Flavia. Filli ama giocare mimetizzandosi tra le foglie del suo verdeggiante giardino, ha diversi giochini come dei topolini di stoffa e corda e delle palline inoltre, ama riposare in una confortevole cesta. All’ora dei pasti, mangia esclusivamente scatolette e crocchette di alta qualità, rifiutando qualsiasi compromesso. È una gatta molto tranquilla ed indipendente e a noi ha fatto tanto sorridere il racconto del suo primo viaggio a Pantelleria in cui, durante il suo soggiorno, incantata dalla vista del mare, non ha smesso di contemplarlo da lontano, dall’alto di un muretto. Filli, come tanti gatti domestici, è una gatta sterilizzata e dopo l’intervento il suo padrone ha notato un leggero aumento di peso che, invece, non ha riscontrato in altri suoi gatti.
Avere in casa un gatto significa certamente tenere conto di tanti fattori: un ambiente adeguato, una giusta alimentazione, controlli medici frequenti, possedere una lettiera ben pulita e offrire al nostro micio tutte le cure e gli accessori di cui ha bisogno, ma oggi tutti coloro che decidono di avere come amico un bel gattone devono fare i conti con la necessità della sterilizzazione/castrazione. Molte incertezze ancora persistono su questo tipo di intervento e rimangono alcuni dubbi sul bisogno di effettuarla o meno; a tal proposito Giornale Cittadino Press ha ritenuto opportuno fornire a tutti i nostri lettori di amici4zampe maggiori delucidazioni e chiarimenti.
Approfittando di Filli, ci siamo rivolti ad un professionista, un esperto del settore, il Dottore Paolo Zarcone, Direttore sanitario di un ambulatorio veterinario ad Aspra e medico interno presso la clinica veterinaria Himera. Il Dott. Zarcone non ha esitato a rispondere con grande cortesia alle nostre domande:
-Dottore Zarcone, perché è importante sterilizzare/castrare il proprio gatto domestico?
Intanto volevo mettere in chiaro che, secondo studi scientifici, solo l’uomo e lo scimpanzé hanno piacere durante l’atto sessuale, pertanto l’accoppiamento nel gatto non porta benefici né al maschio nè alla femmina, ma è soltanto uno stress sia per il maschio che sente gli odori ormonali e quindi per risposta umorale cerca disperatamente di accoppiarsi con la femmina, sia per la femmina che subisce il maschio e porta avanti una gravidanza, con rischi legati alla stessa e al parto. Detto questo, bisogna contraddistinguere le due sfere sessuali.
Iniziamo dal maschio, nel quale si fa la castrazione. Farlo è importante sia per il bene del gatto, perché viene meno l’istinto sessuale, pertanto vive con meno stress e non è ossessionato ad uscire fuori casa per cercare la femmina, diventando, inoltre, più docile e trattabile; sia per voi, che evitate di pulire 10 volte al giorno ogni angolo della vostra casa, perché il vostro gatto marca il territorio.
La femmina, invece, viene sterilizzata, cioè vengono rimosse le ovaie se la gatta non è matura (cioè entro i primi 2/3 anni) oppure ovaio e utero. Nella femmina è fondamentale farlo perché la gatta è un animale “poliestrale stagionale”, il che vuol dire che va più volte in calore durante il periodo riproduttivo, e il suo calore cessa solo se si accoppia, e inoltre è molto influenzata dal fotoperiodo (esposizione alla luce da parte degli animali), quindi, nelle gatte che vivono in condizioni di illuminazione naturale il ciclo cessa durante i mesi invernali, mentre nei soggetti mantenuti alla luce artificiale spesso dura per tutto l’anno. Dunque, se non la fate accoppiare ascolterete sempre i fastidiosi vocalizzi che la gatta fa per richiamare i maschi. Inoltre sterilizzandola si evitano un bel pò di patologie della sfera riproduttiva e mammaria, come neoplasie e infezioni varie.
-Quando è opportuno effettuare questo intervento e quali sono le tipologie di sterilizzazione/castrazione più comuni e sicure? Come dicevo prima, per evitare, nella femmina soprattutto, la formazione di tumori o infezioni, bisogna sterilizzare prima possibile, almeno prima del primo calore. Nel maschio per evitare disturbi comportamentali è meglio farlo non appena i testicoli scendono nel sacco scrotale, cioè intorno ai 6 mesi di età. Nel gatto maschio viene effettuata la rimozione dei testicoli, nella femmina, invece, viene fatta una ovariectomia nelle gatte giovani, e una ovaristerectomia nelle gatte più grandi, si esegue in laparotomia, ovviamente in anestesia generale.
-Ci sono delle conseguenze di tipo caratteriale o degli effetti collaterali sul gatto?
Il gatto maschio diventa più calmo e tranquillo, la femmina più rilassata, nessuno dei due perde la sfera ludica e fondamentalmente i rapporti sociali migliorano sia con gli altri animali che con i proprietari. Tra gli effetti collaterali nel maschio c’è un maggior rischio a sviluppare calcolosi vescicali, ma non è scientificamente provato, e, inoltre, dalla mia esperienza vi dico che molti gatti interi, cioè non castrati, vengono in pronto soccorso perché ostruiti per calcoli. Quindi per evitare che un gatto castrato si ostruisca, basta prendere alcuni precauzioni che vi dirà il vostro veterinario.
-È vero che dopo la castrazione/sterilizzazione si verifica un aumento di peso? È necessario effettuare una variazione alimentare?
La realtà è che si ha specialmente nella femmina un aumento dell’appetito, pertanto si tende a ingrassare più facilmente. Si può cambiare alimentazione passando a un cibo più leggero in modo che il gatto mangia di più, ma non ingrassa.