Il centro storico di Partinico (PA) sarà interessato da un importante intervento di riqualificazione urbana che cambierà completamente l’immagine della città, restituendo omogeneità ed eleganza.
Il progetto, finanziato dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana con fondi POC 2014/2020 per 5.398.000,00 di euro, riguarderà Corso dei Mille e le aree circostanti che costituiscono l’insediamento più antico e caratterizzante del centro storico cittadino.
Il Corso dei Mille, una delle prime opere pubbliche realizzate a Partinico, costituisce l’arteria principale e più antica del paese attorno alla quale l’abitato si è espanso nel tempo. Il Corso, che ancora oggi costituisce il nucleo dello sviluppo socio-economico del centro urbano, al momento della sua realizzazione avvenuta nella seconda metà dell’800, comportò impegnative opere di livellamento che hanno riportato a livello gibbosità e depressioni che caratterizzavano il percorso.
L’intervento finanziato riguarderà anche la realizzazione dell’impianto di illuminazione pubblica e il recupero del verde urbano.
In particolare, per quanto riguarda gli interventi sulle strade saranno rimosse le superfetazioni sul manto di asfalto esistente e sarà ripristinato l’originale basolato in pietra Grigia di Billiemi, che all’origine era stato collocato a lisca di pesce. Si tratta dunque di un intervento di riqualificazione e rigenerazione urbana dal forte contenuto culturale, perché permetterà la rilettura di un’area storica coerente e conforme all’identità dei luoghi.
Verranno, infatti, recuperati e garantiti i tipici accessi carrabili (Passi Carrai) e i raccordi, ridefinite le aiuole degli alberi con apposizione di griglie in ghisa per ridurre le barriere architettoniche, rifatta la toponomastica che oggi si presenta con vecchie targhe, che saranno sostituite con nuove in metallo verniciato. Sarà recuperata, inoltre, la numerazione dei fabbricati, un tempo realizzata da un biscotto di argilla molto spesso di forma ottagonale con la superficie smaltata di bianco e la bordura e il numero in colore azzurro intenso.
Gli interventi riguarderanno in particolare il Corso dei Mille, nel tratto che si estende dalla Piazza Garibaldi alla Piazza antistante la Chiesa di San Giuseppe, piazza Duomo, piazza Verdi, via V.E. Orlando, via Capo dell’Acqua con la piazzetta sita alla loro confluenza, la piazza denominata l’Antica Pescheria e le vie retrostanti e Piazza Garibaldi.
L’intervento sarà completato dall’introduzione di elementi di arredo scelti in coerenza con lo stile architettonico dei luoghi e da opere di miglioramento complessivo del verde pubblico nelle zone interessate dai lavori, soprattutto nell’area adiacente ai quattro angoli della Fontana e in Piazza Garibaldi dove i quattro alberi storici di Ficus Microcarpa, registrati dalla Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Palermo, saranno sottoposti ai necessari interventi di manutenzione e abbellimento.
“Il centro storico di Partinico – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – si presenta in maniera disomogenea e disarmonica, riducendo al minimo il proprio potenziale attrattivo. Come spesso accade, infatti, tutto il centro è stato interessato negli anni da interventi occasionali e disarticolati che non hanno tenuto conto delle caratteristiche dei luoghi, lasciando molte cicatrici nel territorio. Il finanziamento, che si innesta in una politica di recupero filologico e di valorizzazione dei centri storici cittadini portata avanti dal Governo Musumeci, intende incidere sull’estetica complessiva del paesaggio urbano, restituendo gradevolezza e attrattività anche per il recupero della cultura e della storia dei luoghi, quale volano per il rilancio delle economie locali”.
LA REGIONE FINANZIA ANCHE L’INDUSTRIA CREATIVA: 2,5 MLN DAL CIS
In arrivo un’importante dotazione economica per le imprese che operano nell’ambito culturale e che presenteranno progetti da realizzare nel centro storico di Palermo.
Grazie al contratto appena stipulato con il Comitato Istituzionale di Sviluppo, l’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana potrà utilizzare 2,5 milioni di euro che saranno destinati a favorire lo sviluppo d’impresa nel settore dei servizi per i beni e le attività culturali, con particolare riguardo all’imprenditoria giovanile e all’industria creativa.
L’intervento, che prevede l’istituzione di un Fondo, si configura come sostegno finanziario concreto per quegli imprenditori, soprattutto imprenditorialità giovanile, che svolgono la loro attività nell’ambito della filiera dell’industria culturale e creativa e che hanno magari un sogno nel cassetto.
La misura, destinata a progetti di recupero e riqualificazione dei centri storici in condizioni di degrado, sarà indirizzata anche alle imprese che operano nell’ambito della valorizzazione del patrimonio culturale immateriale di cui il centro storico di Palermo, proprio in virtù della forte identità culturale che ha caratterizzato Palermo, sono presenti numerose espressioni. Fra questi i “mercati storici”, le piazze e i quartieri dove si snodano le feste religiose. Ma anche i mestieri o le botteghe che hanno fatto da ambientazione e quinta scenografica al teatro dell’Opera dei Pupi, che l’Unesco ha riconosciuto bene immateriale da tutelare. O, ancora, i canti popolari che costituiscono una stratificazione documentaria ideale per leggere la storia di Palermo e per raccontarla. Oltre ovviamente allo straordinario patrimonio culturale, artistico e monumentale.
“Attraverso il Fondo per le imprese che operano nel mondo culturale – sottolinea l’assessore dei beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà – intendiamo rivitalizzare tutte quelle forme di attività imprenditoriale in grado di recuperare arti, mestieri e tradizioni che sono profondamente connesse alla capacità espressiva della nostra cultura e delle specificità storiche, cancellate dopo gli anni ’70, da una visione economica del profitto e della produzione seriale. Sostenere imprese per progetti di recupero del centro storico di Palermo, per il Governo regionale, significa prestare attenzione a una progettualità che mette al centro l’essere umano, con la sua creatività e operosità e valorizzare la storia, le tradizioni e le arti che operano nel territorio. Vuol dire tornare a ripopolare il centro storico, ricostituendo quel tessuto culturale e artigianale che era esso stesso espressione d’arte. Ma non solo; penso anche alla possibilità, attraverso progetti specifici, di recuperare e valorizzare la tradizione orale che si sta irrimediabilmente perdendo. Attraverso il Fondo, inoltre, abbiamo intenzione di realizzare un sistema a rete che possa mettere in relazione le iniziative di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale dislocato nel centro storico palermitano”.
NOMINATI I DIRETTORI DEI PARCHI LILIBEO, TINDARI E SEGESTA
Sono stati nominati i nuovi direttori del Parco Archeologico di Tindari e del Parco Archeologico di Lilibeo-Marsala. Quest’ultimo sarà diretto dalla dottoressa Anna Maria Parrinello.
La nuova direttrice vanta una grande esperienza quale dirigente del Parco Lilibeo, presso cui lavora da diversi anni. In passato aveva diretto il Museo di Baglio Anselmi e prima ancora aveva lavorato al Parco Archeologico di Segesta.
Il nuovo direttore del Parco Archeologico di Tindari è l’architetto Domenico Targia, che sino ad oggi ha diretto con capacità e competenza il Museo regionale di Palazzo D’Aumale a Terrasini.
Le nuove nomine alla direzione del Parco Archeologico di Tindari e al Parco Lilibeo-Marsala si sono rese necessarie perché i direttori Salvatore Gueli ed Enrico Caruso sono recentemente andati in pensione.
Confermata, infine, l’archeologa Rossella Giglio quale direttrice del Parco Archeologico di Segesta.
Le nomine, che, in virtù della legge regionale n. 20/2000 competono all’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, definiscono un iter di trasparenza nella selezione dei soggetti interessati, avviato alla fine dello scorso mese di dicembre con la pubblicazione del relativo avviso di manifestazione di interesse.
“Con la nomina dei due nuovi direttori – dice l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – ho voluto tempestivamente colmare il vuoto che si era determinato con il pensionamento dei precedenti direttori, mentre l’incarico di direttore del Parco di Segesta era scaduto ed è stato rinnovato. Ho improntato la mia scelta, privilegiando la capacità gestionale mostrata nel corso degli incarichi svolti e cercando di individuare nei nuovi vertici versatilità e competenza manageriale. Serve uno scatto nuovo, una nuova visione; la direzione di un Parco, infatti non si configura come semplice attività amministrativa, ma, in virtù dell’ampiezza delle attività da compiere e delle funzioni di tutela, valorizzazione e promozione di un patrimonio culturale complesso e ampio, richiede competenza e fantasia; un mix che deve privilegiare dirigenti che abbiano già dato prova di possedere particolari capacità organizzative”.