Monreale 03.02.2021 – La nevralgica e trafficata Via Antonio Veneziano, così come raccontato ieri in un nostro articolo, versa da tre giorni in condizioni penose e senza che nessuno dell’Amministrazione Comunale si dia una mossa, dal Sindaco Ing. Alberto Arcidiacono, peraltro, lo sottolineo per l’ennesima volta, funzionario della palermitana R.A.P., all’Assessore al ramo Salvatore Grippi e così persino il funzionario responsabile Ing. Maurizio Busacca, i quali non rispondono agli appelli, alle foto, ai filmati ed agli articoli che gli giriamo ed anzi, sentendosi punti nel loro particolare ed osiamo scrivere, singolare orgoglio, non rispondono a noi giornalisti e addirittura, come ha fatto in passato il Comandante della Polizia Municipale Luigi Marulli, ci bloccano su whatsapp, venendo peraltro meno agli appelli più volti emanati, attraverso i quotidiano on line che godono della loro fiducia, volti alla richiesta di collaborazione da parte dei cittadini.
Poniamo oggi attenzione particolare su uno dei luoghi più caratteristici e pieni di storia della Città, uno di quelli che i Turisti, al momento, purtroppo o forse per fortuna, visto la situazione, lontani da Monreale a causa della pandemia della Covid19, visitano, apprezzano e fotografano. E’ un luogo presente su tutte le guide turistiche e su tutte le indicazioni di questa Città, magnificamente arroccata su un promontorio definito dall’Imperatore Guglielmo II detto il “buono, come “montagna dei re” e poi relegata a riserva di caccia dallo Stupor Mundi, Imperatore del Sacro Romano Impero Federico II di Svevia. Poniamo l’attenzione – dicevamo – alla Fontana del Pozzillo e lo facciamo, ricopiando anastaticamente, quanto riportato in un sito dedicato a Monreale, nel quale si raccontano dettagliatamente, tutte le fontane della Città: “La Fontana del Pozzillo chiamata in gergo ù puzziddu, è sicuramente una delle fonti d’acqua più antiche. Nel corso del tempo è stata modificata, una delle ultime riconfigurazioni è stata fatta nel 1602 per volere dell’Arcivescovo Ludovico Torres.
La particolarità di questa fontana è la sua collocazione sotto il livello della strada. Alla fontana si accede tramite una gradinata coperta da un arco a botte. Al centro della nicchia si trova la fontana, l’acqua fuoriesce dalla bocca di due fanciulli. La vasca è forma semicircolare delimitata da un muretto in marmo. Nei pressi fontana del Pozzillo si trova un palazzo, probabilmente la dimora del celebre poeta Antonio Veneziano (1543 – 1593). All’esterno è possibile vedere una lapide, in marmo bianco, che ricorda la dipartita del poeta, considerato siculo Petrarca”.
E così, proprio accanto a detto palazzo e alla lapide evidenziata, c’è una originale scalinata che sale su, verso le strette stradine e le caratteristiche ed antiche abitazioni. Dalla foto che alleghiamo, potete notare, com’era un tempo la Fontana del Pozzillo ed in quale degrado versa oggi, questa mattina, la scalinata, emblema del “rispetto” per il luogo che hanno i Monrealesi ed anche per quella parte della Comunità, silente e piegata alla prepotenza, costretta, un po’ dal timore di ritorsioni, un po’ per il consueto ed insopportabile “quieto vivere”, a sorbirsi i rifiuti davanti casa, tra i monumenti e sulle strade e questo nonostante a Monreale si contino, ad oggi, oltre 170 casi di Covid19.
Chi ci assicura che tra quei rifiuti lì abbandonati non ci siano anche quelli di persone positive al virus? Chi garantisce la salute e l’incolumità degli Operatori Ecologici preposti al ritiro porta a porta dei rifiuti, i quali, una volta contagiati, potrebbero veicolare il virus e provocare quindi, un allarme sociale senza precedenti?
Giriamo i nostri quesiti, non al Sindaco, viso che così come come i suoi collaboratori sopra citati, non ci degna di risposta, ma al Comandante del Comando Territoriale Carabinieri Ten Col. Sebastiano Arena, oltre che al Comandante della Stazione Mar. Antonio La Rocca, certi che si occuperanno, grazie anche alle nostre dettagliate denunce, da tempo presentate, dell’incresciosa ed incredibile situazione che è, oggi più che mai, a nostro avviso, un vero caso di allarme pubblico.