giovedì, 26 Dicembre 2024
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4zampe – Lucky ucciso da chi il veleno l’aveva nel cuore

PALERMO- Giocherellone, affettuoso, vivace, dolce e con tanta voglia di tenerezza. Questo era Lucky. Per alcuni, tuttavia, c’era forse un solo problema: l’essere un cane randagio. Ma a Lucky questo non importava. Aveva imparato a lottare, aveva trovato dentro di sé il coraggio e la forza di andare avanti, perché aveva scoperto la felicità. Per lui, infatti, gioia grande era l’essere circondato da altri tre cagnolini e il ricevere le attenzioni e l’aiuto della gente del quartiere e dei volontari.

lucky6jjpgChe il mondo non fosse tutto rose e fiori  Lucky, certamente, lo sapeva. Aveva avuto, nei suoi undici anni di vita, qualche sconforto e disavventura, ma non aveva  ancora sperimentato quel male, che serpeggia di nascosto e ti trascina via  all’improvviso e per per sempre. L’aggressività degli animali, infatti, può durare un attimo, la cattiveria umana è premeditata, è intenzionalmente voluta, è bestiale.

Nella tarda mattina del 3 Ottobre, l’amara notizia, comunicata  attraverso i social, da Laura Girgenti referente palermitana di UGDA (Ufficio Garanti Diritti Animali):

“Ennesima vittima della pura CATTIVERIA UMANA…Hanno avvelenato i cani di quartiere seguiti e curati da anni dai volontari e da poche persone buone del quartiere…Lucky è morto, altri due ricoverati e uno manca all’appello…. Sul posto la Polizia…”

“Quella mattina sono stata chiamata dalla volontaria che si occupa di accudire e sfamare il branco di via Roentgen. I cani di questo quartiere non sono mai stati molesti e non hanno mai dato fastidio a nessuno. – ci ha raccontato Laura Girgenti – La volontaria disperata e in lacrime  ha detto al telefono che Lucky era morto. Arrivata sul posto, trovo la polizia e vedo la vaschetta, dove i cani erano soliti mangiare, piena di veleno. Una scena che ho immortalato subito con delle fotografie”.

vaschettaveleno

Degli altri tre cani del quartiere, uno, che non si allontanava mai dalla zona è scomparso, “abbiamo motivo di credere che sia già morto e non riusciamo ancora a trovarlo” – ha detto Laura, mentre gli altri due sono stati ricoverati e sono sulla via della guarigione.

A qualcuno, forse, quei quattro nostri amici 4 zampe avevano dato fastidio perché erano randagi? Perché, dilaniando sacchetti alla ricerca di cibo, accrescevano il problema dei rifiuti? Perché li consideravano pericolosi?

lucky3Sta di fatto che adesso Lucky non c’è più e la sua vita è stata stroncata dal veleno degli uomini. La sua morte, che potrebbe essere stata accuratamente “progettata e pensata” dall’uomo-bestia, reclama giustizia. Colui che ha compiuto questa azione, si tenga poi ben presente, che ha utilizzato e potrebbe adoperare nuovamente questi metodi vigliacchi e crudeli. Potrebbe provare divertimento, al pensiero di far soffrire un animale indifeso e inconsapevole dell’agonia che lo attende. Chi ha avvelenato Lucky, ha agito con il veleno nel cuore.

Diverse, inoltre, risultano essere attualmente le segnalazioni di volontari e di cittadini su numerosi casi di avvelenamenti in città. Il cosiddetto “boccone” di veleno è una crescente problematica, che non può più essere sottovaluta. Un metodo efferato, che spezza atrocemente le tante vite di cani e gatti, attraverso il quale alcuni “pretendono di risolvere” il randagismo. Necessario e (ci auguriamo) immediato dovrebbe anche essere l’intervento dell’amministrazione comunale, alla quale già da tempo le associazioni animaliste chiedono un dialogo costruttivo su numerose questioni e argomenti che riguardano gli animali di Palermo. Intanto, arrivano tantissime esternazioni di sofferenza, rabbia e tristezza sulla vicenda, a seguito della quale Laura Girgenti ha annunciato, per sabato 10 ottobre, un corteo-fiaccolata, con concentramento alle ore 17.00 in piazza della Fraternità, per ricordare Lucky e sensibilizzare la cittadinanza.

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Lucky abbracciato per l’ultima volta dalla sua amica (ci perdonino i nostri lettori per l’immagine cruda)

Della vita di Lucky, in coloro che l’hanno conosciuto rimane il felice ricordo di un amico a 4 zampe. Della sua morte, invece, per quanti adesso hanno appreso la notizia, rimane la foto dell’abbraccio sofferente tra Lucky e la volontaria, che l’ha trovato. Un immagine che, tra occhi pieni di lacrime, la nostra mente non potrà facilmente cancellare. Simbolo di come l’odio inesorabile di certuni può danneggiare gli animali e gli uomini che li amano.

 

 

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