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3 settembre: Notte al Museo Palazzo Asmundo

Sabato 3 settembre 2016 Terradamare propone un’apertura straordinaria serale: sarà possibile infatti visitare dalle 21.00 fino a mezzanotte il Museo Palazzo Asmundo.
 
Una serata speciale, che coincide con i festeggiamenti in onore di Santa Rosalia, Santa Patrona di Palermo, tra i quali la tradizionale “Acchianata”.
Anche il centro storico sarà ricco di appuntamenti, in questo particolare giorno infatti, avrà luogo: Santuzza Card: il biglietto unico il giorno dell’Acchianata tramite la quale 4 splendidi monumenti saranno aperti contemporaneamente
dalle 09:30 alle 15:30 e visitabili grazie al biglietto unico; durante tutta la giornata ci sarà lungo Corso Vittorio Emanuele la Festa dell’onestàche prevede molti eventi proprio sul piano della Cattedrale, e l’itinerario pomeridiano proposto
da Terradamare per l’occasione ‘La Strada Marmorea‘ – Tour intorno al Cassaro alla scoperta della Palermo punica, romana, medievale e barocca.
Dalle 21 inoltre, si potrà ammirare la Cattedrale interamente illuminata.
Sarà perciò una serata suggestiva, propizia per chi ama l’arte, la cultura e il centro storico di Palermo che si potrà ammirare fino a mezzanotte.
 
All’interno del Palazzo sono presenti: oltre 200 pezzi di maioliche siciliane e napoletane e azulejos, porcellane napoletane e francesi, vasi, ventagli, ricami, documentazione cartografica e numismatica, carrozze e portantine. Sarà come sempre possibile ammirare, dal “Salone cattedrale” la bellissima vista su Corso VIittorio Emanuele e la Cattedrale di Palermo da una posizione privilegiata.
Turni disponibili: 21:00, 22:00, 23:00
Il ticket si riferisce al costo del biglietto di ingresso e della visita assistita al Museo Palazzo Asmundo dalle 21 a mezzanotte.
 

/visita serale del Museo Palazzo Asmundo
› via Pietro Novelli, 3 – Palermo
› sabato 3 settembre2016 dalle 21 a mezzanotte › costo: € 3
› info e prenotazioni: 329.8765958 – 320.7672134 | eventi@terradamare.orgwww.terradamare.org/infoline
(per prenotare occorre indicare orario scelto per la visita e un contatto telefonico)

PALAZZO ASMUNDO
La costruzione di Palazzo Asmundo risale al 1615. Venne iniziata da un certo dottor Baliano sull’antica “strada del Cassaro” (odierno Corso Vittorio Emanuele), dopo l’allargamento e la rettifica avvenuta nel 1567, per volontà del viceré Garcia De Toledo. Solo nel 1767 l’edificio fu ultimato. “Compita videsi la nobile casa del cassaro di Giuseppe Asmondo”: così dice il marchese di Villabianca ne “Il Palermo d’oggigiorno”. L’edificio, prima che ne venisse in possesso il Presidente di Giustizia Giuseppe Asmundo, marchese di Sessa, era appartenuto alla famiglia Joppolo dei Principi di S. Elia.
Il palazzo (ce lo ricorda la lapide ivi collocata), accolse Maria Cristina, figlia di Ferdinando III, profuga da Napoli assieme al marito Carlo, duca di Genova e di Sardegna.
Un’altra lapide, posta sulla facciata principale, testimonia che in questo palazzo nacquero, rispettivamente nel 1821 e nel 1822, Anna Turrisi Colonna e la sorella Giuseppina, pittrice e critica d’arte la prima, poetessa la seconda.
Il francese Gaston Vuiller, che ivi soggiornò per un breve periodo, menziona questo palazzo nel suo libro La Sicilia, impressioni del presente e del passato, con queste parole: “sulle pareti tinte di un verde pallido, delle volute leggere si intrecciano capricciosamente e vanno a svolgersi sul soffitto in una cupola ornata di pitture aeree. Le porte hanno ornamenti d’oro opaco e d’oro lucido. La bellezza decorativa di questa sala che era una alcova con tende fittissime ermeticamente chiuse, mi sorprende. Questo evidentemente è un antico palazzo. La sua bellezza un po’ appassita alla luce viva, conserva tutto il suo splendore nella semi oscurità. Apro la finestra e mi avanzo sul balcone che gira tutto il piano e rimango abbagliato…”.
L’edificio con le sue malte, gli stucchi di scuola serpottiana, gli scuri Veneziani e le porte Barocche, gli affreschi con allegorie di Gioacchino Martorana, l’alcova settecentesca con i suoi putti, i suoi tralci e le tortore che intrecciano il nido d’amore, rappresenta un vero e proprio scrigno d’arte rendendo ancora più preziose “le sue collezioni”: i quadri, le cassapanche maritali del XVI e XVII secolo ivi esposte in permanenza; nonché le ceramiche siciliane, i mattoni di censo, devozionali ecc.; le porcellane napoletane, francesi, ecc.; i rotoli, i vasi, i ventagli, i ricami, le armi bianche e da fuoco, la copiosa documentazione cartografica e numismatica che arricchiscono volta per volta le esposizioni, ripropongono quella “Palermo Felicissima” tanto menzionata da libri e riviste antiche e moderne e tanto osannata dai “viaggiatori” di allora.
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