Si svolgerà a Santa Ninfa il 22 Novembre prossimo la prima edizione della Sagra della Pecora della Valle del Belice: un giorno interamente dedicato alla pecora e ai suoi derivati, in una splendida collina seicentesca, il paese della Grotta Carsica, che attraverso questa sagra, celebra il suo passato contadino e al contempo la sua tradizione culinaria.
Ad organizzare e promuovere l’evento, il Comune di Santa Ninfa, da sempre attento e dedito alla riqualificazione del territorio belicino, anche attraverso eventi, manifestazioni e rassegne enogastronomiche, da ricordare la sagra della salsiccia, svoltasi in agosto, che quest’anno è giunta alla sua 20esima edizione e la Fiera di San Vito, ogni anno il 12 e 13 settembre.
L’iniziativa intende promuovere il ritorno al senso autentico e profondo della tradizione legata alla pastorizia e all’agricoltura, al fine di valorizzare il prezioso patrimonio belicino, ed in particolare la Pecora della Valle del Belice. Santa Ninfa ha infatti, una fortissima tradizione nell’attività casearia e l’ovinicoltura.
Ancora oggi, infatti, l’allevamento delle pecore in quest’area è prevalentemente di tipo tradizionale, praticato in ovili a gestione familiare. L’allevamento al pascolo libero e spontaneo ha effetti positivi sulla qualità del latte, che conferisce ai prodotti caseari della Valle del Belìce le sue peculiarità. Un esempio su tutti, ma non solo, la Vastedda della Valle del Belice.
La pecora autoctona belicina nasce dall’incrocio tra la razza pinzirita, originaria locale, con la razza comisana e sarda. La selezione portata avanti dagli allevatori siciliani nei secoli e ultimamente dal Dipartimento S.EN.FI.MI.ZO.8 della Facoltà di Agraria di Palermo e dall’Associazione Regionale Allevatori hanno reso la pecora della Valle del Belice una tra le migliori razze ovine da latte in Italia ed in Europa.
Le caratteristiche attribuite a questa razza sono l’elevata produttività e caratteristiche biologiche che conferiscono resistenza alle avversità climatiche.
Il latte di questa specie nostrana mostra uno standard qualitativo che permane costante nell’intera lattazione. I buoni livelli di grasso e di proteine, ma soprattutto, la stabilità del pH con l’elevata percentuale di latte reattivo a buona coagulabilità, ne sottolineano la notevole attitudine casearia.
A partire dalle ore 10,00 i visitatori potranno scoprire le bellezze del paese e degustare i piatti a base di pecora e derivati ( arrosticini di pecora, stigghiola, pecora bollita e arrostita, cous cous, zuppe, zabbina, cannoli, cascatelle, sfinciuna, formaggi crudi), preparati solo con le risorse del territorio, rigorosamente accompagnati dalle eccellenze dei prodotti tipici locali, dal novello Olio extra vergine di oliva “Nocellara del Belice”, agli ottimi vini e liquori locali.
A fare da cornice alla buona tavola, la musica dei gruppi folk “I Camurria” e “Quelli della contro danza”, le visite guidate ai musei…………, mercatini dell’artigianato, e per i più piccoli, oltre all’animazione, anche un’esperienza educativa: potranno vivere attivamente la dimensione rurale e agroalimentare, attraverso il laboratorio a loro dedicato “Mungitura delle pecore e trasformazione del latte in ricotta fresca”, mentre nel pomeriggio il mastro formaggiaio mostrerà le tecniche di lavorazione del formaggio e della ricotta di pecora.
Il futuro di Santa Ninfa è legato anche alle risorse culturali e ai prodotti della terra. La rinascita socio-economica non può che passare attraverso lo sviluppo dell’industria agro-alimentare e del turismo, non dimenticando il recupero del patrimonio storico-culturale.